venerdì 20 maggio 2011


Genova, 20 maggio 2011

In Liguria e soprattutto a Genova, gli sprechi nella sanità pubblica costringono a tagli inaccettabili, come quelli cui ultimamente abbiamo assistito, leggi la chiusura dell’ospedale S. Antonio di Recco, ma non solo.

Nella nostra regione, si risparmia anche sull'emergenza e anche, sulla salute dei cittadini, infatti, sono sempre meno gli ospedali, e quelli che ci sono, sono hanno pronto soccorso completamente intasati, tanto da far pensare che, chi arriva purtroppo in un pronto soccorso ospedaliero Genovese, con un codice verde potrebbe nel tempo variare di colore, diventare rosso dovuto al protrarsi dell’attesa per una prima diagnosi, infatti, l’attesa mediamente di una visita è di 12/24 ore per un codice verde, figuriamoci se malauguratamente fosse giallo!

Quindi il risparmio in sanità porta a questo paradosso, ma non è proprio tutto vero, ci sono alcune realtà di nicchia nella sanità pubblica genovese che godono nonostante tutto, ancora di ottime risorse economiche.

La fotografia in alto lo dimostra: è una struttura progettata e costruita da poco tempo all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Genova Quarto, questa struttura è dovuta alla cartolarizzazione (vendita) dei beni immobili di proprietà della ASL3 “Genovese”, di cui  buona  parte di questi beni immobili sono stati acquistati da Valcomp S.p.A.

Per meglio capire: Al fine di consentire il passaggio dal nuovo varco d’entrata dell’ospedale psichiatrico (il vecchio varco è nella proprietà ceduta a Valcomp), dei dipendenti e degli utenti, ai locali ancora di proprietà dell’ASL 3”Genovese” è stata realizzata la struttura di cui sopra per la modica cifra di 173.370,70€…! . Una spesa che a dir poco sembrerebbe aun po’ eccessiva, ma comunque….

 purtroppo le sorprese di  questo tipo non mancano: tempo fa fu fatta una gara d’appalto per la fornitura di garze, le garze come ben sappiamo sono indispensabili in ogni punto sanitario; bene, queste garze di recente appalto della ASL3, nel momento in cui vengono sterilizzate in autoclave cambiano colore, da bianche diventano gialle, e quindi inutilizzabili, scienziati di indubbia fama locale stanno tentando di dare una risposta al fenomeno, forse sarà perché esse provengono dalla Cina e quindi per definizione gialle.

            Altra domanda che sale spontanea a proposito di sprechi è quella che riguarda la ristrutturazione di stabili della ASL 3 “Genovese”, che poi una volta ristrutturati con costi enormi sostenuti dalla ASL3, quindi da tutti i cittadini Genovesi, vengono alienati, venduti,  come ad esempio i costi sostenuti per la messa a norma di tutta la parte antincendio dell’ospedale di Bus alla e di Recco che come sappiamo purtroppo sono stati chiusi, ma anche qui una spiegazione potrebbe esserci, forse non tutti sanno che a fronte di opere edili nella Pubblica Amministrazione, vedi liquidazione dell’incentivo alla progettazione, previsto dall’art. 92, c. 5 del DLgs 163/06, che significa che coloro, dipendenti pubblici, che hanno  partecipato a diverso titolo e con responsabilità diverse al progetto di ristrutturazione edile , hanno diritto ad un incentivo, a questo punto sorge spontaneo domandarsi se “certi” progetti sono solo il frutto di logica legata ad un incentivo o se invece sono di una reale utilità, come gli 8 milioni di € spesi pochi anni or sono per ristrutturare l’ospedale S. Antonio di Recco,  anche perché risulta che molti progetti iniziati da alcune unità operative competenti della ASL3, abbiano proposto i lavori di ristrutturazione con un piano di spesa molto contenuto, ma che poi per poter ultimare tali piani di ristrutturazione abbiano dovuto ricorrere all’aiuto di altre unità operative non coinvolte nel progetto, in pratica dichiaro un progetto realizzabile con cifre basse prendo gli incentivi e poi dico a qualcun altro di finirlo perché i soldi messi a disposizione sono finiti, i soldi del progetto ovviamente non sono condivisi.

            Altro grande risultato volto al risparmio è certamente la scelta dell’ASL3”genovese”di adottare pannelli fotovoltaici per produrre corrente elettrica autonomamente, così da risparmiare nelle bollette di Enel e anzi, forse vendere l’eccesso di corrente all’ente erogatore di energia.

Tale progetto è stato promosso e messo in opera diverso tempo fa, primo tra tutti ad averne i benefici è stato l’Istituto Doria, a Struppa, peccato che a lavori terminati, quindi con la messa in opera dei pannelli solari, l’impianto non funziona, non funziona semplicemente perché esso non è stato messo in rete quindi collegato . Gran bel risparmio!!!

            Altro progetto obiettivo fatto all’insegna della riorganizzazione funzionale e funzionante è stato quello di proporre che  i codici bianchi!!! fossero accolti nel Palazzo della Salute di Fiumara, in via degli Operai 80, Ge Cornigliano, chiudiamo gli ospedali e pretendiamo di mandare l’utenza in ambulatori sul territorio non attrezzati dal punto di vista logistico e gestionale, con personale medico ed infermieristico legato a turni giornalieri, 7/8 del mattino 14/15 del pomeriggio, ciò significa che ammesso e non concesso che ci siano le strutture idonee ed il personale sufficiente se una persona si sente male alle 15.30 và in un pronto soccorso!!!

 Ma forse il motivo di tale proposta apparentemente bizzarra a dir poco si trova, anzi senz’altro c’è, ed è nelle diverse centinaia di migliaia di euro che accompagnano tale “proposta”

Infatti, se tutto fosse andato liscio come sperava qualcuno, tale progetto sarebbe diventato magicamente un progetto obiettivo aziendale e quindi corredato anch’esso come tanti altri lo sono stati in passato, di riconoscimenti economici dedicati agli attori principali una volta realizzato il programma.

            Sembra comunque che un risparmio ci sia stato in ASL3, ma solo a beneficio di alcuni, infatti, certuni hanno risparmiato sulla ristrutturazione del bagno, e tutti noi aimè sappiamo quanto costa, altri sul riscaldamento autonomo, anche qui i costi di una calderina sono oggi giorno veramente alti, e non ultimo coloro che hanno risparmiato sull’impianto elettrico e relative  luci adatte per  l’illuminazione da esterni.

(R.P.)

           

 




Associazione ed organigramma

Ieri sera a Recco si è tenuta la votazione a scrutinio segreto per la costituzione dell'organigramma dell'associazione no profit di promozione sociale Gofo Paradiso: un bene comune - "Vergögna" nata dal Comitato spontaneo contro la chiusura dell'ospedale di Recco.
Tale associazione ha per scopo la  riapertura del Pronto Intervento con i suoi reparti e seguire attentamente i problemi del Golfo Paradiso in materia di salute e qualità della vita dei cittadini.
L'organigramma è formato dalle seguenti persone: Giovanna Coppelli, Valeria Podestà, Ippolita Viacava, Gabriella Gianelli, Eva Ianetzki, Giovanni Maria Cantore, Riccardo Pruzzo.
Ricordando la apartiticità dell'associazione, continuiamo ad accogliere soci al costo di 1€. E' possibile iscriversi presso il banchetto sito in piazza del Comune di Recco. La presenza di tale banchetto continuerà anche nei prossimi giorni sempre per informare la cittadinanza sulle iniziative e sull'andamento della causa di ricorso al T.A.R.; rammentiamo l'utilità del ricorso come unico strumento legale ed efficace per poter avere la speranza della riapertura del Pronto Intervento e dei reparti dell'ospedale di Recco, infatti, se il nostro ricorso dovesse essere accolto comporterebbe un ritorno allo status quo anteriore al 23/03/2011 e ritornerebbe valida la penultima delibera di agosto che sanciva la chiusura del plesso ospedaliero.
In quel caso si potrebbero configurare diverse possibilità legali che vanno dall'impugnazione di quella delibera alla proposta di un nuovo assetto per l'ospedale di Recco, non si perderebbero di certo gli ambulatori già presenti sul territorio anche prima della chiusura dell'ospedale, ricordiamo che i sinonimi usati quale piastra ambulatoriale e casa di salute stanno solo ad indicare il trasloco degli ambulatori nella sede dell'ospedale, nel trasferimento se ne è persi diversi importantissimi per la popolazione anziana di cui è costituito il nostro territorio come medicina, ipertensione, diabetologia, allergologia, monitoraggio pressorio, pneumologia, osteoporosi.
La costituzione del'associazione permette di avere una rappresentanza legale di tutti i cittadini che hanno aderito sia al ricorso al T.A.R. che alle firme contro la chiusura (quasi 7000 in tutto!).
L'associazione si farà portavoce di tutte le situazioni di disagio riferite alla salute del cittadino e allo sperpero di denaro pubblico, come l'installazione di pochi mesi fa dei pannelli di produzione di acqua calda sulla palazzina di via Pisa che chiuderà i battenti tra poco, ci si domanda che utilità avesse installare dei pannelli su un edificio che andrà totalmente ristrutturato e perchè non scegliere i fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ma installare quelli per produrre acqua calda in ambulatori dove al massimo ci si lavava le mani e le spese d'installazione vengono amortizzate in anni di servizio?
Chiunque abbia qualcosa da segnalare può scriverci o contattarci, provata la fondatezza della segnalazione, provvederemo alla sua divulgazione.
Valeria Podestà

lunedì 16 maggio 2011

RICORSO DEPOSITATO!!

Il Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Recco comunica che questa mattina gli avvocati Boetto e Fanin hanno depositato il ricorso contro la delibera della Regione Liguria, contemporaneamente la futura associazione, che conta già più di trecento iscritti fra cui il sindaco di Recco in qualità di privato cittadino, ha ricevuto, a titolo gratuito, dal Lyons Golfo Paradiso, la possibilità di fissare la propria sede a Recco in piazzale Olimpia 32.
Presso questa sede sarà possibile iscriversi, oltre che presso il banchetto in piazza del Comune, alla futura associazione no profit di promozione sociale e raccogliere informazioni sull'andamento del ricorso e le varie iniziative dell'associazione stessa.
Giovedì 19 alle ore 21, a Recco in via Milano 14c si terrà la prima assemblea costituente dove si costituirà l'organigramma della futura associazione alla quale tutti gli iscritti e i partecipanti al comitato possono partecipare. E' nostra volontà ricordare alla cittadinanza che il ricorso al T.A.R. non compromette l'apertura degli ambulatori, peraltro già presenti prima del 23 marzo sul territorio, ma blocca la chiusura del Pronto Intervento e il trasferimento dei reparti a Villa Scassi. L'adesione al nostro ricorso è un segno ben chiaro di volontà di cambiamento della gestione della cosa pubblica, il Comitato come la futura associazione, rivendica la propria vocazione apartitica infatti nell'organigramma non potranno essere incluse persone iscritte a partiti che potranno comunque partecipare alla vita dell'associazione e alle varie iniziative.
V.P.

venerdì 13 maggio 2011

Tagli &Traslochi

Il Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Recco ha iniziato a raccogliere le iscrizioni, già più di 100 in poche ore, e le candidature per formare l'organigramma dell'associazione no profit Golfo Paradiso: un bene comune “Vergögna.
Ricorda alla cittadinanza che il ricorso al T.A.R. non comporterà la chiusura di nessun ambulatorio, come spesso è stato paventato, ma, in caso di accoglimento, comporterà il ripristino dei servizi così come erano prima del fatidico 23 marzo con la riapertura del Pronto Intervento sulle 24 con medico sempre presente e i reparti di medicina e ortopedia.
A questo proposito si vuole specificare che la “casa della salute” prevista dall'attuazione della delibera impugnata altro non è che la dislocazione di tutti gli ambulatori già presenti sul territorio all'interno dell'ospedale S.Antonio, con, purtroppo, la perdita di alcuni ambulatori, vale a dire che rimarranno l'ambulatorio di radiologia, diabetologia, ambulatori chirurgici, otorino, oculistica, dermatologia, neurologia, ginecologia,urologia, dentistico.
Nel trasloco si perderanno ortopedia e cardiologia che andranno ad esaurire nel mese di maggio le visite per poi essere spostate a Villa Scassi; dopo il 23 marzo si è già perso: medicina generale, ipertensione,monitoraggio pressorio, osteoporosi, M.O.C., allergologia, pneumologia.
Anche il fatidico presidio infermieristico altro non è che l'ambulatorio infermieristico, già esistente in via Pisa, che verrà anch'esso trasferito all'interno dell'ospedale ma con le stesse mansioni che nulla hanno a che vedere con il Pronto Intervento che rimane affidato al 118 e all'auto medica.
Il panorama per la salute nel Golfo Paradiso è tutt'altro che roseo, oltre alla perdita dell'ospedale tra un po' perderemo anche la struttura di via Pisa.
Questa politica basata su tagli e traslochi camuffati da promesse non soddisfa sicuramente le aspettative di una cittadinanza che giustamente s'indigna e reclama una sanità degna di un paese civile, il Comitato “Vergögna” con la sua trasformazione in associazione no profit si vuole fare portavoce di tale indignazione, il presidente pro-tempore ha firmato anche a nome di coloro che hanno posto la propria firma ma non l'hanno potuta autenticare.
Settemila firme raccolte in tre settimane contro tali politiche sono un segnale chiaro e netto, a poco servono le polemiche e le divergenze di veduta, settemila cittadini hanno riposto la loro fiducia nel nostro movimento ed è un nostro preciso compito portare avanti, con energia e determinazione l'incarico che ci hanno affidato.
I cittadini possono leggere tutti i nostri comunicati sul blog: comitato-osa.blogspot.com o presso il banchetto in piazza del comune a Recco dove è anche possibile iscriversi, al costo di un euro, alla futura associazione.
Il Comitato “Vergögna” a.p.s. Golfo Paradiso:un bene comune
Valeria Podestà

martedì 10 maggio 2011

Comunicato Stampa
Ieri sera si è svolta l'Assemblea del Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Recco "Vergogna". Si è deciso di procedere alla costituzione di un'associazione di promozione sociale denominata Golfo Paradiso: un bene comune. "Vergogna". Allo scopo si pubblicherà un volantino informativo alla cittadinanza e si raccoglieranno le iscrizioni e/o candidature presso i banchetti in piazza del Comune e davanti all'ospedale di Recco.
Si è deciso inoltre di manifestare a Recco questa mattina, tramite il posizionamento di striscioni lungo il percorso cittadino del giro d'Italia, i manifestanti, numerosi, erano listati a lutto in segno di solidarietà verso lo scomparso ciclista belga.
VOLANTINO 

INFORMAZIONI ALLA CITTADINANZA


IL COMITATO CONTRO LA CHIUSURA DELL'OSPEDALE DI RECCO “VERGOGNA” HA DECISO DI UNIRSI IN UN' ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE, CHIAMATA A.P.S. GOLFO PARADISO: UN BENE COMUNE. “VERGOGNA”


CHI SIAMO:

CITTADINI DEL GOLFO PARADISO: artigiani, commercianti, dipendenti pubblici e privati, liberi professionisti, casalinghe, pensionati, studenti.


COSA CHIEDIAMO:

- La riapertura del Pronto Intervento e dell'ospedale di Recco con i suoi reparti.
- Maggiore attenzione per i problemi del Golfo Paradiso in materia di salute e
miglioramento della qualità della vita dei cittadini.


COME LO CHIEDIAMO:

Con il ricorso al T.A.R. firmato da più di 1650 persone, con le iniziative pacifiche e democratiche con le manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica e la cittadinanza.


PERCHE' ABBIAMO CHIESTO TANTE FIRME?

Il ricorso al T.A.R. Lo può fare un solo cittadino o tanti cittadini, non è per suddividere la spesa ma per far capire ai giudici e ai nostri politici che sono tanti i cittadini (più di 7000 persone) che non sono d'accordo sui tagli, non credono alle promesse mai mantenute, sono stufi di corruzione, chiacchiere, privatizzazioni eseguite con i soldi pubblici, sprechi e favoritismi.

PERCHE' VERGOGNA?

Vergogna è il nostro urlo, è l'urlo dell'indignazione della gente che lavora o che per anni ha lavorato, la gente comune che non ha amici potenti e che ha bisogno di una sanità dignitosa ed efficiente come si conviene ad un paese civilizzato. Le attese di giorni su una barella lontano da casa sono solo un esempio d'indecenza nel servizio attualmente fornito che funzionava perfettamente prima che i politici volessero metterci mano per privatizzare facendo finta di risparmiare.

CHI VUOLE ISCRIVERSI E/O CANDIDARSI NELL'ASSOCIAZIONE “GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE” SI REGISTRI PRESSO I BANCHETTI PRESENTI IN PIAZZA DEL COMUNE O DI FRONTE ALL'OSPEDALE A RECCO.

IL 19/05/2011 ALLE ORE 21.00 SI TERRA' PRESSO LA SEDE “ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI”, VIA MILANO cancello, A RECCO, L'ASSEMBLEA COSTITUENTE CON ELEZIONE DEI CANDIDATI ISCRITTI.

A.P.S. GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE. “ VERGOGNA!”
RISPONDIAMO PUBBLICAMENTE A QUANTO APPARSO  NEL QUOTIDIANO “LEVANTE NEWS” DEL 9/05/2011, A PROPOSITO DI UN ARTICOLO INTITOLATO “DUE COMITATI E IL MISTERO DELLE FIRME”.

RISPONDIAMO A TALE ARTICOLO ANCHE PER NON FAR SENTIRE TROPPO SOLI I LETTORI CHE FORSE COME NOI  RIMASTI SBIGOTTITI DALLE NOTIZIE APPARSE IN TALE TRAFILETTO DI GIORNALE, E QUINDI CORRE L’OBBLIGO DI CHIARIRE OGNI EVENTUALE ECQUIVOCO O ANOMALIA, PER USARE UN EUFEMISMO.

RITENIAMO CHE LE FIRME RACCOLTE E IL LORO GRANDE SIGNIFICATO DI FIDUCIA DELEGATA NON POSSANO E NON DEBBANO APPARTENERE A NESSUNA POTESTA’,A NESSUN COLORE POLITICO, A NESSUNA DEMAGOGIA, L’UNICA POTESTA’ E’ QUELLA DI CHI VUOLE CON CORAGGIO OPPORSI AD UNA INGIUSTIZIA ATTRAVERSO LA LEGGE E LA DEMOCRAZIA. TALI FIRME NON SONO CERTO ATTRIUIBILI SOLO A CHI MANIFESTAMENTE HA VOLUTO O VOLEVA ATTRAVERSO GESTI POCO CREDIBILI E PSEUDOECLATANTI SOLLECITARE CURIOSITA’ E CONSENSO SALTANDO UN PASTO E FACENDO AL PIU’PRESTO MERENDA.

PENSARE QUEL CHE PENSANO COLORO CHE INSISTONO IN UNA POCO APPASSIONATA DISTRIBA CHE COMUNQUE  HA VISTO UNA NETTA MAGGIORANZA DEL COMITATO CONTRO LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE DI RECCO VOTARE PER IL RICORSO AL TAR E UNA MINORANZA A DIR POCO RISIBILE OPPORSI, A QUESTA MINORANZA DICIAMO CHE IL LORO PENSIERO E’ UN DIRITTO, PECCATO CHE SIA ANCHE LEGATO ALLA LORO INTOLLERANZA, COSA CHE A NOI, QUELLI DELLA MAGGIORANZA, NON PIACE E NON APPASSIONA.

PER QUELLO CHE CONCERNE REGIONE, SINDACO, CORTIGIANI E CORTIGIANE DEL MOMENTO, NON RISULTA CHE QUESTI ULTIMI ABBIANO FATTO ALCUNA BATTAGLIA PER L’OSPEDALE DI RECCO, FECERO A SUO TEMPO UNA PALLIDA PRESENZA INSIEME A ALTRI SINDACI DEGLI 7 COMUNI DEL GOLFO PARADISO PIU’ PER TASTARE TERRENO CHE PER CONVINZIONE. INFATTI NELL’ELENCO DELLE FIRME (OLTRE 7000) NON COMPAIONO I LORO NOMI, NEMMENO QUELLI DELLE LORO MOGLI O FIGLI/E.

ARRIVIAMO ORA A QUELLO CHE QUESTE PSEUDO PASIONARIE DICHIARANO IN MERITO ALLA TUTELA ESSENZIALE DEI CITTADINI, AL DI LA’ DEL FATTO CHE RISULTA CHIARO E TRASPARENTE, CHE LE FIRME SONO STATE RACCOLTE ASSIEME ALLE OFFERTE VOLONTARIE PER RICORRERE AL TAR CONTRO UNA SCELTA INFELICE E IMPOPOLARE DELLA REGIONE LIGURIA, QUELLA CHE RIGUARDA LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE DI RECCO, E NON CERTO PER ALTRE FORME NON BENE IDENTIFICABILI DI PROTESTA FINE A SE STESSA, ED IN ULTIMO MA NON ULTIMO, COLORO CHE FANNO, HANNO FATTO, O FARANNO SINDACATO SONO LE STESSE PERSONE CHE PERMETTONO, HANNO PERMESSO, E SPERIAMO PERMETTERANNO A QUELLE PERSONE DI QUALUNQUE OPINIONE DI ESPRIMERSI IN LIBERTA’ E NELLA DEMOCRAZIA PIU’ ASSOLUTA, RIBADIAMO A TALE PROPOSITO CHE  LE DISCRIMINAZIONI DI OGNI TIPO SONO IL FRUTTO DELLA MIOPIA E DELLA IGNORANZA PIU’ PROFONDA DI CHI LE PROFESSA.
R.P.


sabato 7 maggio 2011

Il giro d'Italia

Il Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Recco ha festeggiato ieri sera con una cena autofinanziata, presso il ristorante Manuelina, il raggiungimento di 7000 adesioni e quasi 1700 firmatari per il ricorso al T.A.R.
In quell'occasione si è festeggiato anche il 66^  anniversario di matrimonio di nonna Rosa e nonno Franco, che sin dall'inizio hanno partecipato attivamente a tutte le iniziative e alle manifestazioni del Comitato.
Tali iniziative continueranno sempre in modo pacifico e democratico, non intendiamo intralciare nessuna manifestazione sportiva a livello nazionale che poco ha a che fare con le problematiche sanitarie locali, riteniamo che ci siano sedi ben più adatte per affrontare in modo efficace e dialettico il problema, nè tantomeno lordare con scritte l'asfalto appena steso con blitz notturni; al passaggio del giro saranno presenti probabilmente dei cittadini con la maglietta "VERGOGNA" recanti degli striscioni che ricordano alla popolazione la criticità in cui stanno versando tutti gli ospedali liguri: è recente la notizia di più di 24 ore di attesa di un paziente in un Pronto Soccorso genovese per avere assistenza medica senza poi riceverla.
Riteniamo che le nostre azioni, sostenute dall'appoggio di più di ottomila cittadini del Golfo Paradiso, debbano sempre comunque inscriversi nella legalità, come giustamente ha sottolineato il Sindaco di Recco e nella democraticità apartitica per la sensibilizzazione della popolazione e la diffusione dell'informazione portando avanti comunque quello che più di ottomila cittadini ci hanno chiesto: ottenere la riapertura del Pronto Intervento sulle 24 ore con medico sempre presente in sede e la riapertura dell'ospedale con i suoi reparti.
Oggi come oggi, le liste di attesa per interventi programmati ortopedici, sono passate dai sei mesi ad un anno, continuiamo a non comprendere la necessità di chiudere un ospedale che era in attivo economicamente e sgravava l'utenza di emergenza dei nosocomi genovesi. I posti letto in origine erano 122, con la ristrutturazione si era scesi a 70 per favorire l'eccellenza ortopedica e migliorare il servizio alla cittadinanza. E' facoltà di ogni Regione stabilire la chiusura dei nosocomi al di sotto dei 120 posti letto, in base alle esigenze del territorio; il nostro è un bacino di utenza formato da 7 comuni che assommano circa 100.000 persone in massima parte ultra sessantacinquenni; l'esigenza di questo territorio è di avere un ospedale efficiente e adeguato come era il Sant'Antonio prima della chiusura, l'offerta di un Pronto Intervento Infermieristico con il medico itinerante e il country hospital non offre un' adeguata risposta alle esigenze territoriali e, a nostro avviso, avere un "Pronto Soccorso Ambulante" toglie dignità ai malati proprio nel momento di maggior bisogno. Il ricorso al T.A.R. è un atto dovuto dal Comitato alle migliaia di sostenitori per controllare l'attività dei potenti che arrecano danno e peggiorano la qualità della vita dei cittadini lottando in favore della giustizia.
Il Comitato contro la chiusura dell'ospedale di Recco VERGOGNA!
Valeria Podestà