giovedì 16 giugno 2011

MANIFESTAZIONE DI FRONTE AL TAR 16-GIUGNO 2011








16 giugno ’11

 Questa mattina alle ore 09.00 in via dei Mille a Sturla di fronte ai cancelli del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) Liguria, si è svolta da parte di un nutrito numero recchesi una civilissima manifestazione indetta dall’Associazione Golfo Paradiso un bene comune – vergögna.

Il motivo di questa iniziativa è che proprio oggi gli avvocati Francesco Boetto, che insieme all’avvocato Edvige Fanin che ricordiamo gratuitamente patrocinano la nostra causa avevano in calendario una  udienza al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) un’udienza non funzionale alla decisione del ricorso ma solo all’istanza di misura cautelare di sospensione.  

Per questa ragione abbiano ritenuto essere presenti al fianco di chi ci rappresenta, e di fronte a chi pensa che rivendicare un diritto con democrazia e solidarietà sia solo un’utopia.
R.P.                                                                                                                                                 

sabato 11 giugno 2011

Le promesse "da Marinaio" di Montaldo

Le promesse "da marinaio" di Montaldo
Giovedi 9 giugno ha chiuso i battenti un altro ambulatorio a Recco, quello di ortopedia, da ora in poi per una visita specialistica ortopedica si deve partire alla volta di Genova e andare ad ingrossare le grosse liste d'attesa della capitale, talmente lunghe che, anche a Villa Scassi, dove sono finiti tutti gli ortopedici che lavoravano al Sant'Antonio, non si fanno più visite protesiche ma solo i traumatizzati. Questo disagio che sta diventando di dimensioni esponenziali e si ripercuote ovviamente sugli anziani che non hanno più la possibilità di avere, come è loro diritto, una visita specialistica ortopedica pagata dal sistema sanitario nazionale, ma devono per forza pagare una visita in studio e privatamente andare poi in qualche clinica a fare ciò che fino a tre mesi fa si faceva egregiamente in ospedale a Recco.
Il disagio e la mancata attuazione della famosa "casa di salute" si avverte anche per la mancata  attivazione dell'apertura di un ambulatorio di medicina generale, quasi di vitale importanza in un territorio formato da ultra sessantacinquenni, ma non è finita: in stand by c'è anche l'ambulatorio di cardiologia le cui prenotazioni vengono procrastinate a data da definirsi. Mancano i fondi, nonostante l'ospedale di Recco fosse in attivo e rendesse bene è stato chiuso, la sanità nel Levante è in caduta libera, la ASL 3 paga fior di rimborsi alle varie Croci verdi, il rimborso è a chilometraggio che si è decuplicato nel trasferire tutti i malati a Ponente aumentando così la spesa pubblica  e causando disagi su tutti i fronti: affollamento nei nosocomi, nelle strade, nei malati che affrontano nell'incertezza i trasferimenti. La domanda che l'associazione Golfo Paradiso, un bene comune - Vergögna si pone è: cui prodest? Il ritorno d'immagine verso il PD di cui la giunta Burlando e Montaldo fanno parte è denigrante, anzichè tutelare i cittadini e le fasce deboli della popolazione si è preferito avvallare con la falsa scusa del risparmio, progetti di future privatizzazioni in favore di nomi importanti della sanità genovese che, anche se a volte di ispirazione avversa alla giunta regionale, hanno volentieri sostenuto Burlando nella campagna elettorale. Tante e troppe sono state le promesse che oggi, purtroppo, hanno il vago sapore di quelle "dei marinai". L'associazione Golfo Paradiso, un bene comune - Vergögna, giovedì 16, in occasione dell'apertura dell'esame del proprio ricorso al TAR organizzerà una manifestazione pacifica di fronte alla sede del TAR per sostenere dall'esterno i propri legali che ricordiamo patrocinano gratutitamente la causa.
V.P.

venerdì 10 giugno 2011

LAVORO E SICUREZZA SUL LAVORO



Potrà sembrare uno scenario da terzo mondo o da catastrofe appena superata, invece è una buca con misure da piscina olimpionica nel bel mezzo della strada interna dell’ex ospedale psichiatrico di quarto, la quale campeggia lì immobile e sempre più deteriorata da diversi anni
Questa buca, è il frutto della dismissione e smantellamento di altrettanti enormi serbatoi utilizzati per il combustibile, gasolio, necessario a far funzionare le caldaie per produrre acqua calda e riscaldamento ora non più utilizzatein quanto le caldaie per la stesso impiego utilizzano un altro tipo di comburente.
Detto questo, risulta che in materia di sicurezza sul lavoro ci siano delle ben precise norme, ovvero:
Sicurezza in cantiere
È necessario sapere che il committente di un lavoro edile ha la responsabilità della sicurezza nei cantieri. E i lavori in ASL 3 Genovese sono in affido a commitenti, e in proposito"Confedilizia Notizie" il notiziario mensile edito dalla Confedilizia, nel numero di ottobre 2001, ha pubblicato un interessante articolo sulla sicurezza nei cantieri edili, elencando una serie di obblighi che di seguito sono elencati, ai quali i il committente dei lavori deve attenersi quando decide di fare eseguire un lavoro, per effetto del decreto legislativo n. 494 del 18/08/1996. Chi è il committente? Di solito il proprietario di casa se si tratta di abitazioni oppure nel caso della ASL che è struttura pubblica il committente è il Direttore Generale o chi ne ha le veci.Obblighi:

Prima di fare iniziare i lavori, bisogna far fare mente locale e chiedersii quali sono le misure di sicurezza da prendere, questo diciamo che è il minimo che chiunque, anche il più sprovveduto degli addetti ai lavori dovrebbe fare.
Bisogna pensare alla durata dei lavori in modo da pianificare gli interventi di sicurezza
Nel cantiere dove è prevista la presenza di più imprese, si deve nominare un coordinatore per la progettazione in due casi:
quando nel cantiere l'entità dei lavori è pari o superiore ai 200 uomini/giorno
 quando i lavori comportano rischi particolari individuati in un apposito elenco.
Si deve verificare l'idoneità tecnico professionale delle imprese esecutrici dei lavori e verificare che siano iscritte alla Camera di Commercio. Mentre nei cantieri spesso anche quelli in cui il committente è un soggetto pubblico, entrano ed escono lavoratori senza alcun controllo.
Si deve chiedere alle imprese informazioni sui contratti collettivi applicati e farti firmare una dichiarazione circa il rispetto degli obblighi assicurativi e previdenziali.
Si deve comunicare alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi i nominativi dei coordinatori designati per la sicurezza e verificare che i loro nomi sia scritti in modo ben visibile all'ingresso del cantiere in un apposito cartello.
queste le sanzioni.......
Arresto da 3 a 6 mesi oppure multa da 3 a 8 milioni, se ometti di fare la determinazione delle fasi di lavoro che si devono svolgere e della loro durata.
Arresto da 3 a 6 mesi oppure multa da 3 a 8 milioni, se ometti di designare il coordinatore per la progettazione ed esecuzione dei lavori, quando previsti.
Arresto da 2 a 4 mesi oppure multa da 1 a 5 milioni, per la mancata verifica dell'idoneità dell'impresa con richiesta di iscrizione alla Camera di Commercio.
Sanzione amministrativa da 1 a 6 milioni per la mancata trasmissione, prima dell'inizio dei lavori, della notifica all'ASL e alla Direzione del lavoro.
Sanzione amministrativa da 1 a 6 milioni per la mancata trasmissione alle imprese del piano di sicurezza.
Arresto da 3 a 6 mesi o multa da tre a otto milioni per la mancato verifica dell'adempimento degli obblighi richiesti ai coordinatori relativamente redazione del piano, del fascicolo e della loro corretta applicazione.
R.P.





martedì 7 giugno 2011





NOTIZIE FLASH:



           Come tutti sapranno il nostro movimento “vergÖgna” si è da poco costituito in un comitato, il comitato GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE (ex movimento vergÖgna).



Questa evoluzione naturale è stata necessaria per poter proseguire nella nostra lotta contro la chiusura dell’ospedale di Recco il S.Antonio, infatti essendo oggi “l’ex movimento vergÖgna” costituitosi in  un comitato, il comitato GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE, il quale direttivo rappresenta una foltissima comunità, a questo direttivo  è affidata l’autorità di studiare, trattare, sorvegliare e dirigere il percorso del comitato e di rappresentarlo in ogni sede giuridica legittima, mantenendo l’obbiettivo di ottenere una struttura sanitaria capace di rispondere alle esigenze di un paese come  Recco ma non solo per Recco ma anche per tutto il Golfo Paradiso, esattamente come era prima del 23 marzo del 2011.



Se qualche Rechelino pensa che ciò che stiamo facendo sia inutile o addirittura eccessivo, bene si sbaglia di grosso, e si sbaglia per due motivi essenzialmente.



Il primo è che comunque vadano le cose il ricorso al TAR(che è stato depositato alcuni giorni or sono), ha dimostrato a tutti  coloro che  pensano che Recco sia solo la città gastronomica per eccellenza, che non è proprio così. Recco ed i Recchesi sono anche capaci di organizzarsi e di combattere per le giuste cause, e la chiusura dell’ospedale di Recco lo è senza ombra di dubbio una giusta causa.



Il secondo è che abbiamo promesso ad oltre 7000 persone firmatarie di questa azione al TAR, contro la chiusura dell’ospedale di Recco, che saremmo andati sino in fondo senza ma e senza se, e che piaccia o no’ così sarà.


                                             
                                            

          
    
                                               Comitato
                                                      GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE
                                   ex movimento” VergÖgna”
                                                PIAZZALE OLIMPIA 32 c/o LIONS


Riconquistiamoci un diritto

ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA:


“ La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”…….

Noi combatteremo perché questo diritto di ogni cittadino sia salvaguardato, e perché a Recco ritorni un polo sanitario degno di questo nome.