venerdì 17 febbraio 2012

dichiarazione dei legali del comitato inerente la sentenza del ricorso

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria non ha accolto il ricorso proposto avverso i provvedimenti di chiusura dell’ospedale di Recco.
Tale mancato accoglimento, tuttavia, non è stato incentrato sull’infondatezza del ricorso, bensì sull’accoglimento di una cosiddetta “eccezione preliminare”.
A mezzo di tale eccezione, le amministrazioni (A.S.L. e Regione) hanno rilevato che i ricorrenti (cittadini, pazienti, dipendenti, etc.) avrebbero dovuto attivarsi prima del marzo 2011 (momento in cui è avvenuta la chiusura del nosocomio).
Era già nell’agosto 2010, infatti, che, a detta delle Amministrazioni, la decisione di chiudere l’ospedale sarebbe divenuta definitiva e immodificabile e, pertanto, è da tale data che sarebbe iniziato il decorso del termine per l’impugnazione nanti il Tribunale Amministrativo.
Purtroppo nell’agosto 2010 i ricorrenti non erano neanche a conoscenza dell’intenzione di chiudere la struttura (intenzione – questa – che sarebbe divenuta palese solo nel febbraio 2011) e pertanto una “reazione” in tale data era impraticabile.
Non solo.
Precedenti sentenze intervenute in casi analoghi hanno evidenziato che, in materia di pianificazione sanitaria, i termini per la contestazione dei relativi atti davanti all’Autorità giudiziaria decorrono non tanto, come sostenuto da ASL e Regione, dal momento in cui la decisione viene genericamente pianificata, bensì dall’adozione dei provvedimenti attuativi (nel caso in esame, proprio dagli atti che hanno concretamente attuato la dismissione del S.Antonio adottati nel marzo 2011).
Nonostante quanto sopra, il T.A.R. Ligure ha deciso di non accogliere le argomentazioni proposte dalla difesa dei ricorrenti, accogliendo l’eccezione sollevata dall’Amministrazione.
Così facendo il Tribunale non ha potuto pronunciarsi sui numerosi e circostanziati vizi che affliggono la Deliberazione n. 19/2010 (nello specifico, non sono stati valutati i motivi n. 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 del ricorso, inerenti tra l’altro, il mancato coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci e della Conferenza per la Programmazione Socio Sanitaria, imposti per legge) che, anche alla luce delle difese sollevate dalle amministrazioni, comprovavano l’illegittimità degli atti che hanno disposto la chiusura del nosocomio.
Non si può, per il momento, che prendere atto della decisione del T.A.R. Liguria, riservandosi di valutare la possibilità di proporre appello nanti il Consiglio di Stato, onde garantire piena tutela alle meritevoli ragioni dei ricorrenti.

 

giovedì 16 febbraio 2012

ricorso al TAR

In data 15 febbraio c.a.  il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ha pronunciato sentenza al nostro ricorso : P.Q.M. (per questi motivi) il TAR dichiara il ricorso in parte inammissibile, in parte irricevibile ed in parte infondato; per cui respinto. Non si può, per il momento, che prendere atto della decisione del T.A.R. Liguria domani pubblicheremo una nota esaustiva dei nostri legali che già hanno rilasciato una dichiarazione ai giornali x precisare alcune irregolarità già pubblicate in merito.

martedì 20 settembre 2011

LEGGENDO ECCORECCO




Recco 20/09/2011

 
E' per noi del “Comitato Golfo Paradiso un bene comune VERGÖGNA” impossibile non puntualizzare all'onore del vero, quanto è apparso a firma del dott. Giuseppe Agnello medico anestesista dell'ex P.O. S. Antonio sul numero di settembre 2011 del mensile ECCORECCO.
 
Il dr. Agnello traccia una linea temporale nel suo intervento, una linea  che inizia da quando ci sono state le prime proteste contro la chiusura del S.Antonio, e a favore della sua  sua riapertura, sino agli eventi odierni, che, sempre secondo il dr. Agnello, tali eventi, e relativi risultati, sarebbero da imputare esclusivamente alle così dette “pasionarie” (anche se noi non abbiamo ancora capito bene tale aggettivo), senza tenere in debito conto che tali vicende sono state anche, e soprattutto, l'assiduo lavoro e impegno di molti recchesi, di un comitato come il nostro, e non utimo, della volontà politica di non lasciare nulla di intentato alla chiusura dell'unico ospedale del Golfo Paradiso.
 
Vorremmo ricordare inoltre al dr. Agnello che l'unico atto concreto per ottenere risposte concrete, lo ha incardinato il comitato VERGÖGNA, che con tempestività fece a suo tempo la raccolta di firme per opporsi alla chiusura dell'ospedale attraverso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), e anzi, le signore “pasionarie” in quell'occasione si opposero a tale iniziativa (quella della raccolta delle firme e del ricorso al TAR) tanto che non firmarono la pettizione, anzi la osteggiarono sinoal punto di scegliere un percorso completamente diverso che portò alla scissione dal gruppo originale.
 
Corre l'obbligo  precisare che non fu certo per qualche giorno di digiuno che la Regione Liguria decise di attivare uno pseudo punto sanitario nell'ex pronto soccorso del S. Antonio, anche perché se bastasse un gesto simile da parte dei cittadini liguri, in Liguria saremmo tutti a dieta per ottenere sanità, asili, scuole, e quant'altro.
 
In questa vicenda che vede la riapertura di uno pseudo pronto soccorso, unica, temporanea risposta (aperto sino a Settembre poi non si sà)  ad ora della Regione Liguria, risposta che, grazie all'intervento dei capigruppo del Consiglio Comunale di Recco, e delle continue ed assidue manifestazione a favore della riapertura dell'ospedale di Recco da parte dell'associazione Golfo Paradiso un bene comune “vergögna” , di cui l'ultima  in ordine cronologico è stata quella della mostra fotografica svolta nella sala consiliare del Comune di Recco dal 6 al 12 Agosto 2011, inerente la secolare storia dell'ospedale S.antonio.
 
In oltre, a noi, non sembra affatto che da tale vicenda si possano trarre conclusioni positive, e nemmeno positivi bilanci da sbandierare a destra o a manca, forse non è stato  valutato per intero la vicenda, e forse non si è ben compreso che non sono, e non saranno mai le azioni dei singoli anche se eclatanti, a modificare i corsi delle vicende riguardanti una collettività, bensì le posizioni unitarieche possono, e rimangono comunque l'unico argine da poter contrapporre alle prevaricazioni di ogni ordine e grado.


venerdì 26 agosto 2011

Il PD invita la cittadinanza a riflettere sull'autosilos dalle scuole, altro sperpero di denaro pubblico per pochi eletti!

COMUNICATO STAMPA
>
>Il PD di Recco scenderà in piazza con un gazebo Sabato 27 agosto in Piazza
del Comune per richiedere al Sindaco e all’Amministrazione di far partecipare i
cittadini alla scelta sull’autosilo dietro le scuole, uno dei progetti più
invasivi in cantiere che avrà grosse ricadute sulla vita di tutta la Città.
>Il Gruppo Consiliare PD ha chiesto, attraverso una mozione, che verrà
discussa nel prossimo Consiglio Comunale (che il Sindaco ha annunciato sui
giornali si terrà il 1 settembre), di predisporre una consultazione popolare
prima di proseguire con l’iter del progetto.
>A questa proposta il Sindaco ha risposto, sempre mezzo stampa, che il voto
ricevuto due anni e mezzo fa giustifica, in tutto e per tutto, l’agire di
questa maggioranza.
>Non è così, non può essere così!
>Nel programma elettorale della “lista Capurro” non c’è traccia di autosilo
dietro le scuole, i cittadini non si sono espressi a riguardo, ed è quindi
ancora più importante che sia proprio la Città a decidere.
>Prendersi la responsabilità di amministrare non vuol dire rimanere chiusi nel
palazzo senza ascoltare quello che succede fuori.
>Per questo motivo sabato mattina saremo in Piazza del Comune per richiedere
ai singoli membri di questa maggioranza di prendere una posizione vicina ai
cittadini. Perché le scelte importanti si devono fare adesso. Non vorremmo che
pentimenti tardivi ad opere concluse facessero dimenticare a tutti coloro che
hanno partecipato a questi scempi le loro responsabilità.
>
>Se non ora quando? ... quanto il cemento sarà già impastato?
>

sabato 6 agosto 2011

LA MOSTRA FOTOGRAFICA


 
LA MOSTRA FOTOGRAFICA

Questa mattina alle ore 10.00 alla presenza delle maggiori Autorità cittadine, nella sala consiliare del Comune di Recco si è svolta l'inaugurazione della Mostra Fotografica sulla storia dell'Associazione Golfo Paradiso: un bene comune Vergögna.
Tale mostra è una splendida carrellata di immagini d'epoca, gentilmente offerte dai fotografi Ferrari e Razeto, sponsorizzata da numerosi commercianti, dove si può vedere quanto impegno e fatica è costato ai nostri antenati edificare, ricostruire dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e successivamente ampliare fino all'ultima ristrutturazione l'ospedale Sant'Antonio. Accanto a queste immagini toccanti in cui compaiono le figure di spicco della storia del Golfo, si può vedere la popolazione del Golfo Paradiso unita e compatta nella protesta scaturita dal Movimento d'iniziativa popolare e composta da tutti coloro che hanno aderito al ricorso al T.A.R. contro la chiusura dell'Ospedale Sant'Antonio, proprio con le foto della protesta, la raccolta delle firme, le manifestazioni con gli anziani che passeggiano sulle zebre o presidiano l'ospedale, la serrata dei negozianti che uniti hanno chiuso i propri esercizi per solidarizzare con la protesta del Movimento Vergögna.
Tanti sono stati i cittadini che sono accorsi per vedere e rivedersi in questa iniziativa che vuole essere solo un nuovo punto di partenza per continuare a seguire con slancio e determinazione le future decisioni inerenti il nosocomio recchese; l'apertura infatti dell'ambulatorio infermieristico supportato dal 118, ottenuto grazie al forte interessamento dei capogruppi regionali, è per l' Associazione Golfo Paradiso: un bene comune Vergögna solo un piccolo inizio verso il riottenimento di quello che negli anni era stato faticosamente dai nostri antenati, ottenuto: un Pronto Intervento sulle 24 ore con il medico sempre presente e un reparto di medicina.
La concessione dell'ambulatorio Infermieristico è sicuramente un inizio per ritornare a sperare ma non sufficiente per soddisfare l'esigenza dei 1270 sottoscrittori del ricorso al T.A.R. né tanto meno i 6000 cittadini del Golfo Paradiso che hanno solidarizzato con tutte le iniziative del Movimento Vergögna.

giovedì 28 luglio 2011

BASTA CON LE PRESE IN GIRO!!!

Oggi 28/07/2001 la stampa locale di Genova riporta l’esultanza delle signore digiunatrici, per l’apertura entro il primo agosto, quindi tra pochi giorni, di un primo soccorso a Recco, ma cosa hanno da esultare? Forse non hanno capito che non si tratta di una vittoria bensì dell’ennesima presa per i fondelli!
Alle digiunatrici a fasi alterne, diciamo per l’ennesima volta, e speriamo che riescano a capire prima o poi, che senza la presenza fissa di un medico, quindi non il medico del 118, soggetto a spostarsi frequentemente per ovvie ragioni, il primo soccorso di Recco non ha senso ed è completamente inutile, addirittura potrebbe essere pericoloso, sia per i cittadini sia per il personale infermieristico, in quanto il personale infermieristico se rimane senza la presenza del medico, non può compiere nessuna operazione su di alcun paziente, (contrariamente si va contro il codice penale) IL PERSONALE INFERMIERISTICO PUO’ SOLTANTO COADIUVARE IL MEDICO
IL PERSONALE INFERMIERISTICO PUÒ INTERVENIVO SOLO CON LA PRESENZA DI UN MEDICO.
A noi dell’associazione G.P. VergÖgna, la notizia che oggi ha fatto esultare le signore digiunatrici, l’avevano già comunicata tempo fa’ sia l’assessore alla Sanità, sia il Presidente della Regione, e NOI NON ABBIAMO ESULTATO AFFATTO! Anzi dopo le notizie riguardanti l’alienazione a privati dell’ex SIDECO, dove quanto verrà realizzato da tale vendita, andrà nel debito immenso della sanità, senza tenere conto delle esigenze del Golfo Paradiso di un punto sanitario, e dopo averci ripetuto che non ci sarà nessun primo intervento degno di tale nome a Recco, perché le finanze della Regione Liguria non lo permettono, noi senza digiunare, chiediamo come si può spendere per un’operazione inutile e assurda in tempi di magra 17.200.000 € per trasferire la sede amministrativa da via Bertani (GE) in via Degola (SAMPIERDARENA), come si può sostenere una spesa di tale importo e negare una priorità assoluta quella di un polo sanitario ad una popolazione come quella del Golfo Paradiso? Tra l’altro l’importo per un polo sanitario nell’ex ospedale S.Antonio verrebbe coperto dalla vendita dell’ex SIDECO.
Da non dimenticare tra gli sprechi di questa Regione la penale di 1.500.000€ (un milione e cinquecentomila euro) pagata qualche tempo fa, dalla asl 3”Genovese” alla PIRELLI RE per il progetto dell’ospedale di vallata mai costruito, altri soldi pubblici buttati al vento!
DOPO AVER COMPRESO TUTTO QUESTO NOI NON RIUSCIAMO AD ESULTARE!

martedì 26 luglio 2011

GIU' LE MANI DAI FONDI SIDECO (EX BULLONERIA)

Il ricavo di 2 milioni e oltre di euro della vendita a privati dell’ex SIDECO  DEVONO essere utilizzati per la riconversione dell'ospedale di Recco !!!



La delibera n°9 del 2010 che razionalizza la rete ospedaliera, di fatto, contrariamente alla delibera n°8 del 2008 ha cancellato l’ospedale di Recco il S. Antonio, in funzione di una legge che richiede la riduzione dei posti letto ospedalieri.

La delibera Regionale prevede che siano istituiti ambulatori e un polo riabilitativo, e che oltre al polo riabilitativo il mantenimento di 20 posti di medicina per acuti di bassa complessità, oltre che a una piastra diagnostica completa come quella del palazzo della salute di fiumara.

Alla luce di tutto questo è inammissibile, inaccettabile, che le risorse economiche ricavate dalla vendita dell’ex SIDECO finiscano nel calderone del bilancio regionale per colmare i buchi della sanità, perché questo è quanto ha dichiarato l’Assessore alla Sanità nell’ultimo sopralluogo fatto per sbaglio in quel di Recco pochi giorni fa’, e questo ci deve far capire che per l'Assessore Claudio Montaldo a Recco non ci sarà nessun polo sanitario degno di tale nome.

È palese che si tratta dell'ennesima presa in giro da parte della Regione Liguria ai danni di Recco e del Golfo Paradiso, è altrettanto chiaro che né come comitato, ne’tantomeno come cittadini di Recco e del Golfo Paradiso rimarremo in silenzio a vedere lo scempio che viene perpetrato in cambio di nulla nemmeno dell’unico possibile polo sanitario nel levante cittadino.

INTRAPRENDEREMO SE SARA’ NECESSARIO TUTTE LE INIZIATIVE OPPORTUNE PER CONTRASTARE E COMBATTERE QUESTA ENNESIMA VESSAZIONE ALLA POPOLAZIONE DEL GOLFO PARADISO




venerdì 22 luglio 2011

TOUR DELL'ASSESSORE ALLA SANITA' MONTALDO

In data odierna (22/07/2011) alle ore 13 circa improvvisamente l’Assessore alla Sanità Claudio Montaldo, ha deciso di raggiungere le sponde di Recco, verso l’ex ospedale S.Antonio.
Sul piazzale antistante l’ospedale una ventina  di persone dell’associazione Golfo Paradiso un bene comune VERGÖGNA arrivate per ricordare all’assessore l’intollerabile situazione di completa mancanza di punti sanitari nel Golfo Paradiso hanno ricevuto come risposta l’ennesima improponibile soluzione (ambulatorio infermieristico). Tale  servizio che non prevede  la figura del medico non sopperisce il servizio erogato dal punto di primo intervento richiesto a gran voce da tutta la popolazione del golfo paradiso il giorno successivo alla chiusura dell’ospedale di Recco.  Questa vecchia improponibile  proposta ha scatenato le reazioni di alcuni cittadini presenti sfociate in un acceso dibattito.
Al termine del tour dell’assessore,  la signora Rosa socia dell’Associazione  ha avuto un malore, è stato avvisato il 118 che nel frattempo non poteva intervenire; testimone dell’accaduto se ce ne fosse bisogno l’autorità per eccellenza del Comune di Recco, il Sindaco Dario Capurro; è stata trasportata da un’ambulanza della Croce Verde di Recco presso il pronto soccorso di San Martino a sirene spiegate.
Fortunatamente si è trattato così parrebbe, di un malore passeggero senza gravi conseguenze, ma se così non fosse stato? Ma se invece di un malore passeggero fosse stato facendo i debiti scongiuri, qualcosa di più grave? Chi ne avrebbe avuto la responsabilità? Noi crediamo di avere una risposta in merito, cioè quella che prevede la trasformazione dell’ospedale di Recco in un polo sanitario territoriale, con annesso un primo intervento, e un servizio degenziale.
 Ribadiamo che tale risposta deve essere data a stretto giro di posta dalla Regione Liguria, svincolando le somme di denaro necessarie, che per altro dovrebbero essere già state realizzate con la vendita dell’ex SIDECO ai privati.

giovedì 21 luglio 2011

STORIA DI DIGIUNI

Il digiuno è stato nel passato molto usato nelle lotte chiamate non violente per fini politici, e ancora oggi qualche politico  o sedicente tale, o emulo vi ricorre.

Gandhi lo ha utilizzato nella sua opera di purificazione e liberazione dell’India, da notare che egli lo fece senza alcun BAR disponibile.

Anche noi  oggi 17/07/2011 in quel di Recco non ci facciamo mancare mai nulla digiunatrici comprese.

Per pura informazione, alla fine del 1800, nasce lo strano mestiere del digiunatore professionista: persona che intraprende digiuni più o meno lunghi, suscitando curiosità ed esibendosi a pagamento.

Certamente le signore pasionarie digiuniste di Recco non avranno alcuna intenzione di lasciarsi “arruolare” nelle file dei digiunatori fasulli, come coloro che cercano a tutti i costi compreso anche il digiuno, consensi mediatici a fini politici, alle spalle di una situazione drammatica.

A proposito non si riesce a capire come mai una “pasionaria digiunista” legata politicamente ad un partito di destra (FLI, ma non aveva detto di essere apolitica?), rimanga fidelizzata allo stesso, nonostante sia stato quello stesso partito politico fautore insieme ad altri della chiusura dell’Ospedale di Recco.

In oltre ci dispiace sapere che le pasionarie ultimamente non hanno avuto molta fortuna con le loro proteste, come ad esempio quella del party di Mulinetti sfociato in un clamoroso autogol, speriamo che volga diversamente quest’ultima protesta.

In ultimo ma non per ultimo vorremmo ricordare a tutti detrattori, e non, che il fatto di presentare ricorso al TAR altro non ha prodotto se non un’attenzione superiore delle istituzioni alla soluzione del problema sanità a Recco, infatti la ragione per cui non vi sono ancora cenni di ristrutturazioni e affini, è molto semplice, sino a che l’ex IML per alcuni BULLONERIA di via dei Giustiniani non sarà venduta, i lavori non potranno partire unicamente perché tale vendita realizzerebbe il fondo economico necessario alla realizzazione dei  progetti sospesi sia  dell’Ospedale sia di via Pisa 56.

mercoledì 6 luglio 2011

    INVESTIMENTI ECONOMICI P.O. RECCO 2003/MARZO 2011   
       
DATA DELIBERA N° OGGETTO TOTALE SPESO
24/11/2003 1514 ristrutturazione di alcune zone P.O. Recco 140.000
23/07/2003 917 rifacimento tetti e facciate P.O. recco 685.650
03/06/2003 665 ampliamento adeguamento impianti 154.397
21/05/2003 608 collaudo tecnico lavori ampl.adeg.imp 4.743
       
18/06/2004 745 ampliamento adeguamento impianti 3°perizia 3.243.980
30/06/2004 917 lavori piano rialzato progett.ne esterna 19.165
28/07/2004 1013 ristrutturazione di alcune zone P.O. Recco 18.988
20/09/2004 1250 rinforzo solaio piano rialzato  160.000
23/10/2004 35 adeguamento prevenzione incendi 570.000
26/10/2004 31 rinforzo solaio piano fondi 98.661
11/11/2004 1449 lavori urgenti 25.800
31/12/2004 1843 lavori urgenti 12.180
       
19/07/2005 13 rinforzo solaio piano fondi 10.000
14/06/2005 750 collaudo impianti 18.851
02/05/2005 5 lavori consolidamento statico locali  19.165
18/04/2005 3 onorario perizia ditta TEKNIKA solaio e piani 1.961
07/04/2005 382 onorari arch.sicurezza lavori recco 29.528
04/03/2005 2 lavori ristrutturazione interna 95.052
20/10/2005 28 adeguamento norme antincendio 373.794
25/02/2005 174 lavori realizzazione intramoenia 1.136.205
       
31/05/2006 632 intervento str.impianto trattamento liquami 44.213
       
       
15/03/2007 312 bonifica acustica 152.402
29/07/2008 933 manutenzione straordinaria UPS 16.524
 27/03/2008 13 manutenzione impianti elettrici 10.800
31/01/2008 65 sistemazione cabina trasformazione 3.060
18/04/2008 457 trasformazione PO Recco area riabilitativa* 350.000
04/04/25008 415 nuova struttura territoriale  via dei giustiniani 3.361.232
18/04/2008 456 ristrutturazione via Pisa 56* 350.000
16/12/2009 59 intervento urgente quadro elettrico sottocent 2.208
11/12/2009 49 lavori dotazione riserva idrica 21.333
23/04/2009 518 lavori riscaldamento via Pisa 56  50.073
16/07/2010 1397 installazione condizionatori 14.361
28/05/2010 1059 bonifica impianti sottostazione via Pisa 56 23.246
26/01/2010 121 impiantistica  elettrica 11.724
31/03/2011 321 ristrutturazione funzionale P.O.Recco* 392.763
24/03/2011 303 TAC* 350.000
NON ATTUATE
18/04/2008 457 trasformazione PO Recco area riabilitativa* 350.000
18/04/2008 456 ristrutturazione via Pisa 56* 350.000
31/03/2011 321 ristrutturazione funzionale P.O.Recco* 392.763
24/03/2011 303 TAC* 350.000
ANCORA TAGLI ALLA SANITA' LIGURE

Duecento milioni in meno alle Asl e agli ospedali liguri. La Regione annuncia un piano di riorganizzazione delle strutture che entro pochi anni porterà a un taglio di circa cento dirigenti, su 398 complessivi, per un risparmio di circa 12 milioni.

Il riparto dei fondi della sanità è stato approvato dalla giunta regionale su proposta dell'assessore Claudio Montaldo: "Il dato rilevante - ha spiegato - è che assegniamo alle Aziende quello di cui disponiamo, vale a dire risorse che sono significativamente minori degli anni scorsi a causa dei minori trasferimenti dallo Stato. Parliamo di 3,1 miliardi contro 3,3 miliardi che impegneranno tutto il sistema sanitario in una azione di contenimento dei costi che la Regione Liguria supporterà anche con altre iniziative".

Bene l'Ospedale San Martino e il Galliera, "strutture virtuose" ha detto l'assessore alla Sanità, "tra le migliori in Italia: in premio un taglio contenuto".

Rispetto al 2010, la Asl 3 Genovese è quella che avrà il taglio più grande: passa da un fondo di 930 milioni a 855 (-8%). Tagli del 6% per Asl 2 e Asl 5 e del 5% per Asl 1 e Ospedale Evangelico. Riduzioni del 4,55% per San Martino e Galliera e del 3% per la Asl 4. Tagli forti anche per gli Istituti di ricerca e cura: il Gaslini avrà il 6,55% in meno (da 154 a 144 milioni), l'Ist passa da 52,5 a 49,1 milioni.

Per decidere se sarà necessario intervenire sul fisco per coprire i costi della sanità la regione attenderà la fine dell'anno.
NEL FRATTEMPO IL LEVANTE CITTADINO RIMANE SENZA COPERTURA SANITARIA!


Siamo su internet!



NUOVI MODELLI DI ASSISTENZA SANITARIA : IL RUOLO DEL DISTRETTO

(Recco risulta essere nel tredicesimo)



              I distretti sanitari nascono a seguito dell’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale con la ben nota legge 833/1978, ma è con le riforme DLGS (decreto legislativo) 502/1992 e 299/1999 che descrivono le prestazioni assicurate per distretto, e ne  affidano alle Regioni l’organizzazione.

In particolare si definisce che il distretto debba assicurare I servizi di Assistenza primaria relative alle attività sanitarie, nonchè il coordinamento delle suddette attività con quelle di dipartimenti e servizi aziendali, compresi I presidi ospedalieri, inserendoli strutturalmente nel programma delle attività territoriali.

Quindi il distretto riveste un ruolo fondamentale nelle funzioni di organizzazione ed erogazione di attività di assistenza primaria, gestione delle prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, elaborazioni per garantire I LEA (Livelli minimi di Assistenza).

Il Distretto è il luogo dove avviene la presa in carico del paziente e dove deve essere garantita la continuità assistenziale.

Senza inoltrarci oltre I tecnicismi, quail aspettative per il levanter Ligure esistono ad oggi per poter realizzare questi modelli di asistenza primaria?

Quando finalmente si realizzerà un percorso assistenziale programmato tra territorio, ospedale in una logica di medicina di iniziativa e non più di medicina d'attesa?
QUALE INFORMAZIONE?
Sovente, anzi sistematicamente, a noi,quelli dell’ASSOCIAZIONE GOLFO PARADISO UN BENE COMUNE -VERGŐGNA – capita di leggere articoli sui giornali, e alcuni ci riguardano in modo diretto ma immancabilmente tali articoli, risultano essere inesatti o addirittura non conformi alla realtà.

Gli episodi sono manifesti, e facilmente reperibili, come ovvio che sia, ma quello che ci preme ribadire di più , considerato il perdurare di questo atteggiamento è sapere se è corretto che un giornalista riporti la cronaca di un fatto in maniera obbiettiva, o se viceversa riporti un fatto come avrebbe voluto che accadesse, ma che così non è stato.

Questo ci porta ragionevolmente a chiederci: un’informazione nello specifico quelle che ci riguardano, per quale motivo sono sempre falsate a nostro sfavore, oppure infarcite di notizie alquanto inesatte?

Nonostante la stampa a noi sino ad ora poco favorevole, riusciamo comunque a oltrepassare l’ostacolo e ad andare avanti.

Ma una delle informazioni date dalla stampa in questi giorni non può essere da noi non emendata, cioè: che l’ iniziativa dal nostro comitato promossa al TAR sarebbe, per alcuni, la causa del blocco lavori di ristrutturazione dell’Ospedale S.Antonio e degli ambulatori di via Pisa 56.

La questione non è in questi termini, anzi, il fatto di presentare ricorso al TAR altro non ha prodotto se non un’attenzione superiore delle istituzioni alla soluzione del problema sanità a Recco, infatti la ragione per cui non vi sono ancora cenni di ristrutturazioni e affini, è molto semplice, sino a che l’ex IML per alcuni BULLONERIA di via dei Giustiniani non sarà venduta, i lavori non potranno partire unicamente perché tale vendita realizzerebbe il fondo economico necessario alla realizzazione dei  progetti sospesi sia  dell’Ospedale sia di via Pisa 56.

Per quelli che ancora non lo sapessero il PSR (Piano Sanitario Regionale) prevedeva la riorganizzazione della rete Ospedaliera Regionale Ligure, con la trasformazione dell'Ospedale “S.Antonio”di Recco da ospedale generale per acuti a ospedale Specialistico Ortopedico-Riabilitativo a carattere degenziale con piastra ambulatoriale polispecialistica per prestazioni interne all'ospedale ed esterne al territorio.

In oltre c'era la ristrutturazione immobiliare di Via Pisa 56, realizzando quindi una Struttura Sanitaria capace si soddisfare la domanda assistenziale della popolazione del Golfo Paradiso e, a completa attivazione del Centro Ortopedico, anche le richieste sovraregionali.

Via pisa avrebbe dovuto contenere gli ambulatori di: Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Reumatologia, Odontoiatria, Punto prelievi, e attività consultoriale ginecologica e pediatrica, il servizio di Igiene Mentale  e il CUP (Centro Unico di Prenotazione).

Gli ambulatori insieme all'Ospedale erano l'unica risposta possibile ai bisogni  socio sanitari. l'integrazione  per poter offrire un apporto all'attività di consulenza specialistica ai ricoverati e , per il territorio, costituire insieme ai laboratori e servizi diagnostici ospedalieri un'offerta accettabile e responsabile.

Quindi sempre per essere chiari, il progetto del PSR traguardava attraverso un nuovo assetto dell'ospedale S.Antonio di Recco una maggior risposta alla domanda di prestazioni chirurgo ortopediche con la possibilità di un percorso riabilitativo.

Quindi a lavori ultimati ovvero  con la riduzione dei 21 letto esistenti ai 15 previsti, per ricoveri di tipo elettivo, e con l’attivazione di due letti monitorizzati, per eventuali cure intensive post operatorie, nel contempo la prevista rifunzionalizzazione dell’U.O. Medicina Generale portava alla riduzione dei posti letto per acuti e l’attivazione dei posti letto di riabilitazione Ortopedica e Medicina riabilitativa, un progetto che se fosse stato ultimato andava a configurare un  moderno Ospedale che completava il percorso assistenziale sino alla riabilitazione.

La nuova configurazione dell’Ospedale di Recco, con un blocco operatorio composto da due sale operatorie di recente costruzione, avrebbe potuto permettere all’Ortopedia di aumentare proporzionalmente e significativamente gli interventi chirurgici in elezione.

La riduzione dei tempi di attesa per gli interventi ortopedici, che oggi hanno liste di 6-7 e più mesi, la possibilità di dare risposte altamente qualificate e completare il percorso clinico del paziente, riducendo la mobilità dalla nostra regione verso altre regioni.

Era previsto anche un’implementazione di Day Surgery e Day Hospital nonché prestazioni ambulatoriali complesse (PAC) come ad esempio la decompressione del tunnel carpale.

Andiamo oltre, era previsto anche la realizzazione di un poliambulatorio nello spazio della chirurgia, per supportare l’attività degenziale fornendo attività di consulenza post e pre operatoria.

La costruzione di una palestra nella struttura ospedaliera per la rieducazione ed il recupero fisiatrico post operatorio, e una nuova palestra all’interno del poliambulatorio dedicata all’utenza territoriale, tutto questo se fosse stato realizzato, poteva costituire oltre che a una risposta concreta ed accettabile alla chiusura di un ospedale, anche una forte attrattiva nei confronti dei cittadini residenti in altre regioni.

Questo assetto costituiva l’unico elemento fondamentale di un Ospedale che traguardava l’integrazione con il territorio.

Tutto questo è per ora solo uno sforzo d’intenti, un’esercizio intellettuale, rimasto sulla carta e mai applicato, ma è anche quello per cui noi vogliamo e dobbiamo lottare.

R.P.